Un immenso Benigni narra ad adulti e bambini la favola di “Pierino e il lupo”
Raro momento di grande televisione su Raiuno la sera di Natale. Si è potuto assistere ad uno spumeggiante Roberto Benigni, in formissima, saltellare a destra e a sinistra, tra la l’orchestra e le prime file della platea, a suon di musica, prima che introducesse la favola musicale di “Pierino & il lupo”. E dopo aver omaggiato poeticamente l’uomo, l’unico in natura in grado di produrre quella magia che è la musica, ha presentato i vari personaggi della favola e gli strumenti musicali che li interpretano, concludendo con chi bada a tutti i musicisti: il maestro Abbado. E tra giochi di parole e metafore, Benigni ha dato il meglio di sé, nell’introduzione allo spettacolo.
Un sopraffino evento nel quale il premio Oscar ha prestato non solo la sua voce, ma la sua superba ironia ed il suo eccelso intelletto, per concedersi come voce narrante della favola di Prokof'ev.
E come le cose belle, questa delizia artistica è forse durata troppo poco, volata via troppo presto. Lo spettatore sicuramente non avrà distolto lo sguardo dalle peripezie di Benigni e l’orecchio dalle note fiabesche eseguite magistralmente dall’Orchestra di Mozart. Lieto del regalo ricevuto dall’azienda verso la quale paga il canone, si sarà domandato: “Devo ogni volta attendere Natale per guardare qualcosa di interessante in tv?”.
Francesco Favia
www.nonsolocronache.com
Raro momento di grande televisione su Raiuno la sera di Natale. Si è potuto assistere ad uno spumeggiante Roberto Benigni, in formissima, saltellare a destra e a sinistra, tra la l’orchestra e le prime file della platea, a suon di musica, prima che introducesse la favola musicale di “Pierino & il lupo”. E dopo aver omaggiato poeticamente l’uomo, l’unico in natura in grado di produrre quella magia che è la musica, ha presentato i vari personaggi della favola e gli strumenti musicali che li interpretano, concludendo con chi bada a tutti i musicisti: il maestro Abbado. E tra giochi di parole e metafore, Benigni ha dato il meglio di sé, nell’introduzione allo spettacolo.
Un sopraffino evento nel quale il premio Oscar ha prestato non solo la sua voce, ma la sua superba ironia ed il suo eccelso intelletto, per concedersi come voce narrante della favola di Prokof'ev.
E come le cose belle, questa delizia artistica è forse durata troppo poco, volata via troppo presto. Lo spettatore sicuramente non avrà distolto lo sguardo dalle peripezie di Benigni e l’orecchio dalle note fiabesche eseguite magistralmente dall’Orchestra di Mozart. Lieto del regalo ricevuto dall’azienda verso la quale paga il canone, si sarà domandato: “Devo ogni volta attendere Natale per guardare qualcosa di interessante in tv?”.
Francesco Favia
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