Il racconto di Claudio Baldi è la fotografia surrealistica del contemporaneo mercato del lavoro. Il Baldi mette in evidenza la frustrazione della ricerca, dello stress che comporta il cercare di afferrare un qualcosa di irraggiungibile, ma drammaticamente questa chimera risulta essere di una estrema indispensabilità vitale. Nel racconto, si evince come questa perenne ricerca di un sostentamento economico risulti essere molto più devitalizzante di un lavoro classico, dove, comunque vada, alla fine del mese lo stipendio è assicurato.
E’ la ricerca il dramma esplicito di questo racconto. Ricerca senza tregua di un cliente da raggirare, o per lo meno, ammaliare per portare a casa una stramaledetta e bramata provvigione. Ricerca continua di un lavoro normale, un lavoro nel quale venga riconosciuto il merito dello svolgimento dei propri doveri con la glorificata busta paga.
Merito a Claudio Baldi di far strappare un amaro sorriso nell’episodio surreale di un colloquio di lavoro col responsabile delle risorse umane di una famosa catena commerciale di librerie e molto divertente anche il finale, dove molti dei lettori desidererebbero emulare l’atteggiamento, si può osar dire vendicativo, del protagonista.
E’ la ricerca il dramma esplicito di questo racconto. Ricerca senza tregua di un cliente da raggirare, o per lo meno, ammaliare per portare a casa una stramaledetta e bramata provvigione. Ricerca continua di un lavoro normale, un lavoro nel quale venga riconosciuto il merito dello svolgimento dei propri doveri con la glorificata busta paga.
Merito a Claudio Baldi di far strappare un amaro sorriso nell’episodio surreale di un colloquio di lavoro col responsabile delle risorse umane di una famosa catena commerciale di librerie e molto divertente anche il finale, dove molti dei lettori desidererebbero emulare l’atteggiamento, si può osar dire vendicativo, del protagonista.
Francesco Favia
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