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sabato 31 marzo 2012

Il mio show




Ehi! Fermati!
Perché mi eviti?
Si, sono proprio io,
non mi dire addio…

Sono quello sfigato
che lavora al supermercato,
quello che si tormenta
o come dici tu che si lamenta.

Dici che scopiazzo,
tu sei un blasfemo, un pazzo.

Le mie lacrime sono vere,
le mie parole sincere.

Sai solo criticare,
giudicare,
indicare…

Quel dito vorrei spezzartelo,
ma mi limiterei a ficcartelo…

Stop!
Disprezzi da chi scrive poesie
a chi si diletta con l’hip hop.

Fermati,
specchiati.
Guardati prima dentro,
poi forse capirai i sentimenti di chi comunica con questo mezzo.

La letteratura, gli scrittori ci sono sempre sempre stati,
dal presente fin a risalire agli antichi romani.

Dalla pergamena, alla stampa,
dall’uomo che recita, all’uomo che canta.
Le parole sono divine, l’arte incanta.

Finchè vivrò,
scriverò,
sul web, sul bidè, questo è il mio show.


Francesco Favia

lunedì 25 giugno 2007 ore 22:30, dopo una giornata di lavoro, avvolto da una cappa di quaranta gradi.

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Gli italiani si ribellano...

...o forse no


Fonte: Facebook

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Diluvio, No competition


Ok, dimmi un po' che senso ha quando tutto crolla
far credere agli altri che va bene, chi è che ci controlla?




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venerdì 30 marzo 2012

La ribellione parte da Facebook: non fate benzina il 15 aprile 2012

Spargete la voce per salvaguardare le tasche di tutti noi




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L’impossibilità dell’impossibile




L’ impossibilità dell’impossibile,
pensando a ciò che potrebbe essere possibile,
impossibilitato da non possedere l’impossibile…
Ahhhh… non è possibile…

Francesco Favia

domenica 18 novembre 2007 ore 15:22


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Senza titolo



Questa è una vita straziante

come le grida che lancia la mia anima.

 Francesco Favia


30 luglio 2003


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mercoledì 28 marzo 2012

Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, tu sempre pietre in faccia prenderai




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IL MARE TRA CULTURA E STORIA

Nell'età romana Gaeta divenne un rinomato luogo di villeggiatura di vari imperatori, consoli e ricche famiglie patrizie. Ancor oggi ammiriamo le tombe dei consoli Lucio Munazio Planco e di Lucio Sempronio Atratino.


Tra tutte le città della provincia di Latina, Gaeta è il centro più rilevante per il suo complesso dei beni archeologici, architettonici ed artistici. La configurazione topografica di Gaeta appare chiara notando la disposizione delle sue due sezioni: la più antica e di maggiore interesse artistico e monumentale è rappresentata da quella di S. Erasmo: l'altra è quella di Porto Salvo.
Iniziando a percorrere, attraverso il lungomare G. Caboto, il nucleo più antico della città Si giunge così alla chiesa della SS. Annunziata, la cui costruzione originaria data dal 1321. Di particolare interesse artistico è, dietro la chiesa, la cappella dell'Immacolata o "Grotta d'oro".
Proseguendo per il lungomare si giunge in piazza Caboto e poi in piazza Traniello ove è la Gran Guardia, edificio neoclassico con portico, opera di P. Paolo Ferrari (1786).
Continuando per via Duomo si oltrepassa la chiesa di S. Maria della Sorresca per giungere al Palazzo De Vio, sede di una mostra permanente di opere artistiche dal 1976.
Il Duomo, alle falde del nucleo originario del quartiere medievale, fu costruito nel corso dei secoli X-XI, ma consacrato nel 1106 dal papa Pasquale II. Dal campanile del duomo si raggiunge il piccolo porto S. Maria, attraverso la porta Dominica (resti delle mura di Docibile I), per visitare la chiesa di S. Giovanni a mare, caratteristica costruzione del periodo tra la fine del XI e l'inizio del sec. XII: rappresenta un incontro tra lo schema della chiesa bizantina a pianta centrale e la basilica latina.

Tra il duomo e la punta Stendardo si dispone - salendo le pendici del promontorio - il caratteristico quartiere medievale, un piccolo complesso di arte che rappresentò il centro politico e religioso del periodo ducale (secoli IX-XII). Vicoli tortuosi, costruzioni dei secoli XII-XIII e seguenti, angiporti, torri, scale, portali e campaniletti compongono un insieme architettonico di rilevante interesse.

Prima di salire il Monte Orlando si può visitare, procedendo verso l'estremità sud-occidentale del promontorio, ove la roccia sul mare aperto è segnata da tre grandi fratture verticali, il Santuario della Montagna Spaccata. La chiesa della SS. Trinità è ricordata con un annesso monastero benedettino del 1071. A sinistra della chiesa è l'ingresso per scendere a vedere la fenditura detta    "Grotta del Turco". Sulla parete di destra si può osservare la mano del Turco: un distico latino (inciso su una sottostante lastra di marmo) indica in quel segno impresso sulla roccia l'impronta di un miscredente (marinaio turco è ripetuto nella leggenda popolare), che aveva voluto saggiare la consistenza della roccia con la mano, di fronte alla pia tradizione dell'evento miracoloso.
Dalla "Montagna Spaccata" si può raggiungere  la bellissima spiaggia di Serapo
     La spiaggia di Serapo è la spiaggia principale della città di Gaeta (insignito anche nel 2009 della Bandiera Blu), distante dal centro della città circa un chilometro.
La spiaggia di sabbia finissima, detta anche semplicemente Serapo, è meta anche di turisti italiani e stranieri, che per tutto il periodo estivo affollano gli stabilimenti balneari.






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Italiani esasperati si ammazzano o fuggono all’estero

L’Italia fa la fame. Il popolo compie gesti estremi

La situazione è drammatica, e già da un po’ di anni, quest’articolo è del 2010 http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/05/Perde_lavoro_call_center_Laureato_co_9_101005018.shtml .  L’ho trovato casualmente in rete questa mattina e mi ha dato lo spunto per lo sfogo che oggi riporto qui, sul mio sito.
Francesco Favia, blogger
Questo è uno dei tanti suicidi per la mancanza di lavoro, quest’epoca sta facendo una carneficina, almeno in Italia. Spesso ho parlato di simili tragici episodi su NonSoloCronache.
Un altro dato rilevante è l’aumento dell’emigrazione. Non parlo di meridionali che si trasferiscono al nord. Sto riscontrando sul web una marea di gente, di italiani,  trasferitasi dall’altra parte del mondo, dall’Oceania al Nord America. Siamo tornati all’inizio del ‘900.
Tra tutta questa gente non mi stupirei che ci fossero dei leghisti che volevano sbattere fuori gli immigrati dall’Italia. Questo è un altro discorso.
In Europa la situazione è quella che è. L’Italia, ormai da terzo mondo, è la repubblica delle banane europea. Sistema politico dittatoriale da sempre, in questa era di globalizzazione, dove i Paesi in via di sviluppo, si sono pienamente sviluppati economicamente, in Italia si fa letteralmente la fame. La corruzione dilagante è a dir poco sconcertante. La meritocrazia, un’utopia.
Ripeto le solite cose che si sentono e che si vedono in tv: famiglie, o più spesso padri separati, alle mense della Caritas, sempre più gente finisce per strada, sempre più suicidi e sempre più gente che scappa dall’Italia. Di questi ultimi, non sono solo i cervelli in fuga, ma anche molti imprenditori, esasperati dalle tasse, dalla burocrazia e dalla crisi che anche se alle volte risparmia le commesse, porta spesso a lavorare gratis, perché si sa, in Italia pagare chi ha effettuato un lavoro è un optional.
Questo recente caso è l’apoteosi del lavoro non retribuito http://www.you-ng.it/index.php?option=com_easyblog&view=entry&id=633&Itemid=89
Le banche o lo Stato, che ha creato Equitalia, ente usuraio, ehm pardon, non vorrei prendere querele, ma i loro tassi d’interesse sono sotto gli occhi di tutti, dicevo, non perdono occasione per procedere con confische varie o pressare psicologicamente un essere umano disperato, pronto ad impiccarsi, per non sopportare oltre.
Scappano tutti, disoccupati, precari, ma anche chi ha un lavoro più o meno stabile, perché con lo stipendio non ci arriva neanche alla metà del mese. Fuggono in tanti, indistintamente, da soli, in coppia o spesso con la famiglia, soprattutto per dare ai propri figli un futuro. In Italia non c’è futuro. Leggete qui, è esplicativo http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/03/21/news/i_nuovi_poveri-31531713/?ref=NRCT-31531713-2
Vi invito digitare su Google “trasferirsi in”, “italiani all’estero”, “italiani in fuga”. C’è davvero tanto materiale, tra testimonianze e informazioni utili per sapere tutto quello che occorre per lasciare questo nostro Paese, bello sì, ma ingrato. Vi segnalo su questo tema qualche sito, ma ce ne sono tanti altri. Visitate http://www.voglioviverecosi.com , http://nuke.mollotutto.com/ , http://www.trasferirsiaustralia.com/ , http://www.italiansinfuga.com/ .
Non proseguo oltre, ripeto, questa nostra situazione è sotto gli occhi di tutti, non dico nulla di nuovo. E’ ovvio poi che chi non risenta di tutto questo è chi dovrebbe cercare di risolverla, chi governa il nostro Paese. Hanno la pancia piena, sono ciechi di fronte a tanta disperazione, oppure, oltre ad essere ciechi, sono indegnamente egoisti, poiché impegnati a far manovre che favoriscano i potenti industriali. A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina, nota citazione di uno di loro, un potente come questi qui che ci stanno mandando al patibolo.

Francesco Favia


28 marzo 2012 ore 13:00

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martedì 27 marzo 2012

Sei stato un bambino degli anni '80?




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S.O.S. STALKING, NASCE UN NUOVO SPORTELLO A ROMA E AI CASTELLI ROMANI




l centro di Terapia Strategica di Roma centro in collaborazione con L'Istituto per la Ricerca in Psicoterapia e la dott.ssa Alessia  Maria Di Biase hanno creato 

SPORTELLO S.O.S. STALKING  
                          

Si tratta davvero di stalking? mi sento perseguitato/a? e se dagli SMS, lettere e minacce passasse ad altro? e se fosse davvero pericoloso come temo? Come affrontare la paura quotidiana? Come mi dovrei comportare affinchè sparisca dalla mia vita? qual'è l'iter legale? dovrei sporgere denuncia? 
a queste e a tutte le altre domande risponde lo 
SPORTELLO SOS STALKING.  


CHI LAVORA ALLO SPORTELLO?
due psicologhe (dott.ssa Elisa De Marchi e dott.ssa Claudia Riccardi), uno psicoterapeuta (Dott. Giovanni De Marchi), una educatrice e un avvocato (dott.ssa Alessia Maria Di Biase).

QUALI SERVIZI OFFRE LO SPORTELLO?
Consulenza psicologica: l'obiettivo è capire quali sono le strategie e le modalità d'intervento più efficaci ed efficienti per allontanare lo stalker dalla propria vita. 
Consulenza legale: l'obiettivo è capire quali siano le migliori vie legali per allontanare lo stalker 
Intervento psicologico e psicoterapeutico sulla persona: la vittima di stalking porta con se tante ferite e paure. L'intervento psicologico può essere un valido strumento per aiutare la persona a gestire la paura e a ricucire le ferite.

 SPORTELLO S.O.S PER LO STALKING: INTERVENTO, SOSTEGNO E COMPETENZA
Lo sportello offre:
  •  Tempestività dell'intervento (sappiamo bene come più i problemi restano irrisolti più si ingigantiscono con il tempo e se si ha a che fare con uno stalker pericoloso non si ha molto tempo).
  • Strategie pratiche ed efficienti per affrontare il problema.
  • Una RETE di esperti al tuo servizio.
  • Sostegno psicologico e legale.    
DOVE SI TROVA LO SPORTELLO?
Roma in via C. Beccaria, 11 (piazzale flaminio)
Ad Albano laziale in via G. Marconi, 5

COME CONTATTARE LO SPORTELLO SOS STALKING?
Chiamando ai seguenti numeri 
Dott.ssa Claudia Riccardi 3384770327; Dott.ssa Elisa De Marchi 3282372144; Dott.ssa Alessia Maria Di Biase (avvocato) 3285782200


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Stalking, cosa dice la legge

Approfondimento a cura della Dott.ssa Alessia Maria Di Biase

Dott.ssa Alessia Maria Di Biase 
Recentemente la Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere sulla seguente questione: L’invio reiterato di mails ad una persona (nella fattispecie la ex fidanzata), al fine di cagionarle sofferenza e privarla della serenità come deve essere punito?
Gli elementi costitutivi del reato: due sono le fattispecie criminose che vengono in rilievo: la molestia e lo stalking. Per quanto riguarda il primo reato, disciplinato dall’art.660, titolo I, libro III del vigente codice penale, scopo della norma è quello di tutelare la tranquillità pubblica per l’incidenza che il suo turbamento ha sull’ordine pubblico, sicché l’interesse privato, individuale, riceve una protezione soltanto riflessa. 

Perché una condotta, valutata secondo la psicologia normale media, assuma rilievo, ai fini della configurabilità del reato in parola, non è sufficiente che essa sia di per sé molesta o arrechi disturbo, ma è altresì necessario che sia accompagnata da “petulanza o altro biasimevole motivo”, in tal caso l’agente è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516,00 euro. 

Con la prima caratteristica deve intendersi un modo di agire del soggetto pressante, indiscreto e impertinente, che sgradevolmente interferisca nella sfera della libertà e della quiete di altre persone, pur nella consapevolezza di non essere gradito; mentre la seconda accezione è riferita ad ogni altro riprovevole movente che abbia praticamente gli stessi effetti della petulanza.

E’ indubbio che l’invio di continue e-mails, senz’altro invade la libertà personale di un soggetto, arrecandole turbamento e disturbo, ma, il comportamento pur essendo di per sé, oggettivamente molesto, tuttavia se non sorretto da una condotta “petulante o da altro biasimevole motivo” che, alla luce di quanto appena detto, è elemento necessario ai fini della configurabilità della contravvenzione presunta, non è punibile a norma dell’art.660 c.p..

Sul delicato argomento, in diverse e ripetute occasioni si è pronunciata la Suprema Corte, sostenendo che sono considerati atteggiamenti molesti, tutti quegli atteggiamenti come ad esempio, il pedinamento, l’indesiderato corteggiamento, il continuo invio di sms telefonici, il disturbo recato col mezzo del telefono o altri mezzi analoghi di comunicazione a distanza. 

Ciò non di meno, è necessario citare una recente sentenza (Cass. Civ. n. 24510/2010), nella quale i giudici della Corte di Cassazione, chiamati a pronunciarsi sulla questione, hanno affermato che l’invio di un messaggio di posta elettronica che provochi turbamento o fastidio nel destinatario, non rientri nella condotta della disposizione di cui all’art. 660 c.p.. Invero tale condotta , potrebbe invece essere compresa nella più grave e ampia categoria degli “ atti persecutori” disciplinati dall’ art. 612 bis, c.p.,introdotto con il D.L. 23 Febbraio 2009, n.11 (decreto Maroni), comunemente chiamato “stalking”, posto che la norma punisce per tali fatti, chiunque attraverso condotte reiterate, minaccia o molesta una persona in modo tale da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura.

La fattispecie in questione è punita con pene ben più severe rispetto al reato di molestia. 

In tal caso infatti, il colpevole è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Cionondimeno la pena è aumentata qualora il fatto sia compiuto dal coniuge, separato o divorziato, ovvero in danno di un minore e negli altri casi previsti dalla legge. 

 La fattispecie in questione è punita con pene ben più severe rispetto al reato di molestia. 
In tal caso infatti, il colpevole è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni. 
Cionondimeno la pena è aumentata qualora il fatto sia compiuto dal coniuge, separato o divorziato, ovvero in danno di un minore e negli altri casi previsti dalla legge.

Pertanto, tornando al caso in esame, anche se, ricevere continuamente mails, tanto più che indesiderate, a parere della giurisprudenza non costituisce il reato di molestia, non si può certo affermare che il fatto non sia però idoneo a procurare turbamento nell’animo di chi le riceve.
Infatti, il soggetto destinatario del messaggio, seppure non costretto a leggerlo, è comunque costretto a visualizzarlo nella propria casella di posta elettronica, venendo così violato, oltre alla propria libertà personale anche il diritto costituzionalmente garantito posto a tutela della libertà della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione (art.15 Cost.).
Appare probabile quindi, che, per le ragioni considerate, nei confronti di chi invia continuamente e-mails contro la volontà del destinatario, venga ipotizzata una responsabilità punibile ex art. 612 bis c.p..



Dott.ssa Alessia Maria Di Biase  

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lunedì 26 marzo 2012

Storie di laureati e concorsi

Grandi film, grandi attori, amara ironia

...ma non ho mai trovato un vero lavoro, solo robetta piccola, di contorno... Nel senso che potevo mangiare solo i contorni... e neanche tutti i giorni



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