Navigando sulla rete, mi sono imbattuto su affaritaliani.it
in questa serie di testimonianze, inviate alla redazione, dopo un articolo
pubblicato qualche giorno addietro. L’articolo parlava di una 29enne scartata
in quanto laureata.
Storie simili accadono non di rado e anch’io ne ho
incontrati, soprattutto nei call center, di ultratrentenni che erano arrivati
ad eliminare dal curriculum le lauree e i master conseguiti, poiché come un
boomerang, venivano usati come pretesto
per scartare il candidato ai colloqui di lavoro.
“Troppo qualificato, non corrisponde al profilo da Noi
ricercato” oppure “Lei aspirerà ad un posto migliore, insisti a cercare”.
Ricordo la disperazione, la rassegnazione, lo stupore sdegnato negli occhi delle gente che
mi raccontava questi spiacevoli aneddoti lavorativi.
Queste storie, tantissime, le ho rilette sbalordito, ma non
tanto, sul web. Potrete trovarle ciccando su questo link http://affaritaliani.libero.it/cronache/laurea-colloquio230312.html?refresh_ce
Vi riporto testualmente quelle che mi hanno colpito di più,
ma vi invito a leggere anche le altre, all’indirizzo sopra riportato.
"A sei tu,
mi dispiace tanto ma mi ha chiamato una scuola e mi mandano una tirocinante,
sai io lei non la pago...veramente mi dispiace tanto sara per una prossima
volta. Ciao" click del telefono... credo non serva aggiungere altro. Da
quel giorno ho riposto il mio curriculum con laurea e titoli nel cassetto, ed
oggi dopo tante ricerche lavoro in un call center e vi posso assicurare che è
un lavoro difficilissimo e veramente duro anche se viene considerato lavoro di
serie B. Se vi può interessare concludo dicendo che mio marito non ha più
trovato lavoro come geologo, da gennaio si e buttato nel mondo dei venditori
agenti e commerciali, anche perché queste erano le uniche posizioni dove almeno
gli hanno permesso di fare il colloquio, visto che oltre ad essere laureato ha
anche 36 anni....!!!! Incrociate le dita per me visto che oltre a dover
mangiare abbiamo un affitto di 600euro da pagare!!! Avrei tante altre storie da
raccontarvi, vicende che quando si ascolta si rimane sempre un po' increduli,
ma preferisco fermarmi qui... Saluti!
M.Cristina
Leggete quest'altra testimonianza, è davvero agghiacciante:
Ho contattato tre cooperative sociali della provincia di Venezia per trovare
lavoro in qualche impresa di pulizie. Come ripeto le ho tentate tutte, senza
disdegnare i lavori che solitamente sono considerati più umili o che sono
estremamente distanti da quello che ho studiato. Ben ben tre volte mi è stato
ripetuto che non potevano darmi un lavoro perché ho studiato troppo e fregherei
il posto a gente che ha studiato meno e che quindi ha più bisogno di me. A
causa della crisi, con il lavoro del mio compagno arriviamo a 500 Euro netti al
mese; è ovvio che dobbiamo farci aiutare dai genitori per coprire le spese. In
una di queste tre occasioni mi è stato detto inoltre che hanno la priorità i
disabili e gli ex galeotti (testuali parole!) che devono essere reinseriti
nella società. Mi è quindi venuto in mente di modificare il mio cv e scrivere
che ho passato un paio di anni in carcere. Chissà, forse così sarò degna di un
lavoro! Vi ringrazio per l'attenzione, distinti saluti
Linda Armano
Son rientrata a casa mia cinque mesi
fa! Ho trascorso più di un anno a Milano, sopravvivendo tra mille lavoretti
anche provvisori! Zero contributi.... contratto a tempo determinato/progetto...
stipendio in base alle ore di prestazione ( quindi o si lavorava con la febbre
o no money!).... nessun avanzamento di carriera nonostante gli sforzi e i
risultati sempre soddisfacenti... nessuna svolta per una ragazza terrona DI
SANI PRINCIPI.... !!! Questa è l'Italia! Maledire il SUD, suona come una
bestemmia, (anche peggio) considerando che il problema è a monte e riguarda
gravemente tutto lo Stivale!
Quando decisi di andare all'università
1988 avevo vinto un concorso per andare a lavorare all'ENEL come Perito con
contratto a tempo indeterminato, un sogno di questi tempi, decisi di rinunciare
a quell'impiego per andare all'università perchè ero bravo negli studi, da un
servizio al telegiornale, credo che si trattasse del TG1 facevano vedere delle
statistiche che dicevano che mediamente un laureato guadagnava mediamente il
50% in più un diplomato, così mi ero fatto due conti, ho detto,se sono bravo
negli studi è c'è questo vantaggio economico, vale la pena di andare
all'università,bene andò a finire che ho sempre avuto delle paghe medio basse,
molto meno di quello che avrei preso all'ENEL e senza contare gli anni spesi
all'università. Con il tempo ho riflettuto su questa questione e ho capito dove
stava l'errore di quella statistica del telegiornale, era una media sui grandi
numeri, ma non teneva conto dell'effetto "Figlio di papà",io ero
figlio di un pinco pallino, è chiare che i figli d'arte vanno all'università e
accedono alle posizioni lavorative migliore, ma per i figli del popolo non c'è
spazio, è molto meglio non andare all'università ed imparare un buon mestiere.
Bernardo Ing. Panizzo
Francesco Favia
26 marzo 2012, ore 18:00
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