Ehi! Fermati!
Perché mi eviti?
Si, sono proprio io,
non mi dire addio…
Sono quello sfigato
che lavora al supermercato,
quello che si tormenta
o come dici tu che si lamenta.
Dici che scopiazzo,
tu sei un blasfemo, un pazzo.
Le mie lacrime sono vere,
le mie parole sincere.
Sai solo criticare,
giudicare,
indicare…
Quel dito vorrei spezzartelo,
ma mi limiterei a ficcartelo…
Stop!
Disprezzi da chi scrive poesie
a chi si diletta con l’hip hop.
Fermati,
specchiati.
Guardati prima dentro,
poi forse capirai i sentimenti di chi comunica con questo
mezzo.
La letteratura, gli scrittori ci sono sempre sempre stati,
dal presente fin a risalire agli antichi romani.
Dalla pergamena, alla stampa,
dall’uomo che recita, all’uomo che canta.
Le parole sono divine, l’arte incanta.
Finchè vivrò,
scriverò,
sul web, sul bidè, questo è il mio show.
Francesco Favia
lunedì 25 giugno 2007 ore 22:30, dopo una giornata di
lavoro, avvolto da una cappa di quaranta gradi.
www.nonsolocronache.com
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