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mercoledì 28 marzo 2012

IL MARE TRA CULTURA E STORIA

Nell'età romana Gaeta divenne un rinomato luogo di villeggiatura di vari imperatori, consoli e ricche famiglie patrizie. Ancor oggi ammiriamo le tombe dei consoli Lucio Munazio Planco e di Lucio Sempronio Atratino.


Tra tutte le città della provincia di Latina, Gaeta è il centro più rilevante per il suo complesso dei beni archeologici, architettonici ed artistici. La configurazione topografica di Gaeta appare chiara notando la disposizione delle sue due sezioni: la più antica e di maggiore interesse artistico e monumentale è rappresentata da quella di S. Erasmo: l'altra è quella di Porto Salvo.
Iniziando a percorrere, attraverso il lungomare G. Caboto, il nucleo più antico della città Si giunge così alla chiesa della SS. Annunziata, la cui costruzione originaria data dal 1321. Di particolare interesse artistico è, dietro la chiesa, la cappella dell'Immacolata o "Grotta d'oro".
Proseguendo per il lungomare si giunge in piazza Caboto e poi in piazza Traniello ove è la Gran Guardia, edificio neoclassico con portico, opera di P. Paolo Ferrari (1786).
Continuando per via Duomo si oltrepassa la chiesa di S. Maria della Sorresca per giungere al Palazzo De Vio, sede di una mostra permanente di opere artistiche dal 1976.
Il Duomo, alle falde del nucleo originario del quartiere medievale, fu costruito nel corso dei secoli X-XI, ma consacrato nel 1106 dal papa Pasquale II. Dal campanile del duomo si raggiunge il piccolo porto S. Maria, attraverso la porta Dominica (resti delle mura di Docibile I), per visitare la chiesa di S. Giovanni a mare, caratteristica costruzione del periodo tra la fine del XI e l'inizio del sec. XII: rappresenta un incontro tra lo schema della chiesa bizantina a pianta centrale e la basilica latina.

Tra il duomo e la punta Stendardo si dispone - salendo le pendici del promontorio - il caratteristico quartiere medievale, un piccolo complesso di arte che rappresentò il centro politico e religioso del periodo ducale (secoli IX-XII). Vicoli tortuosi, costruzioni dei secoli XII-XIII e seguenti, angiporti, torri, scale, portali e campaniletti compongono un insieme architettonico di rilevante interesse.

Prima di salire il Monte Orlando si può visitare, procedendo verso l'estremità sud-occidentale del promontorio, ove la roccia sul mare aperto è segnata da tre grandi fratture verticali, il Santuario della Montagna Spaccata. La chiesa della SS. Trinità è ricordata con un annesso monastero benedettino del 1071. A sinistra della chiesa è l'ingresso per scendere a vedere la fenditura detta    "Grotta del Turco". Sulla parete di destra si può osservare la mano del Turco: un distico latino (inciso su una sottostante lastra di marmo) indica in quel segno impresso sulla roccia l'impronta di un miscredente (marinaio turco è ripetuto nella leggenda popolare), che aveva voluto saggiare la consistenza della roccia con la mano, di fronte alla pia tradizione dell'evento miracoloso.
Dalla "Montagna Spaccata" si può raggiungere  la bellissima spiaggia di Serapo
     La spiaggia di Serapo è la spiaggia principale della città di Gaeta (insignito anche nel 2009 della Bandiera Blu), distante dal centro della città circa un chilometro.
La spiaggia di sabbia finissima, detta anche semplicemente Serapo, è meta anche di turisti italiani e stranieri, che per tutto il periodo estivo affollano gli stabilimenti balneari.






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