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venerdì 16 marzo 2012

Rapporti umani

La gente tende a voler predominare. Quando non ci riesce, caratterialmente, fisicamente, mentalmente e via discorrendo, prende in antipatia il loro “rivale”

Francesco Favia, blogger
Se da un po’ di anni a questa parte, storie d’amore, amicizie venivano troncate via sms, via mail, adesso, non solo non ci si prova a chiarire, senza alcuna spiegazione, senza che si riesca a capire il motivo, s’interrompe un rapporto, semplicemente rimovendo il malcapitato dai propri contatti Facebook. Estremo gesto di viltà, culminato nell’apice di un social network. 
Per quanto mi riguarda, poi, tutto il mondo mi si sta rivoltando contro, mi sembra di essere il protagonista di una candid camera o di essermi preso la febbra.



Senza apparenti motivi la gente non ne vuole più sapere di me. Fidanzata, datori di lavori, amici e pseudo tali. Terra bruciata intorno a me, altro che spot della Vodafone. O sarà una vendetta di tale compagnia, in quanto passato a un abbonamento della concorrenza? Io ho la coscienza pulita, non credo di aver mai mancato di rispetto a nessuno, semmai il contrario e ho sempre cercato di difendere la mia dignità con la massima diplomazia. Se poi la gente necessita solo di un fantoccio da usare a proprio piacimento, ben venga il mio isolamento.
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Quando prendi continue delusioni, come per esempio l'ultima per mezzo di due individui, esseri che seppur li conoscessi da tanti anni, non mi sono mai fatto una chiacchierata sincera come con altra gente, anche se magari solo su Facebook. Non considerandoli dei veri amici, non ci sono rimasto male. Del resto sapevo che parlando male di tutti, parlavano male anche di me alle mie spalle e venni a sapere che parlavano malissimo anche della mia ragazza, ormai ex. Io ho sempre avuto i miei informatori. E poi come al solito, il colmo, sono stato io liquidato. 

Mi hanno fatto fuori come niente fosse come ha fatto la mia ex dopo quasi sei anni, spazzando via i sogni di un futuro insieme, di costruirsi una famiglia. Fatto fuori da un’azienda alla quale ero dedito nonostante i contratti a progetto, dove mi sentivo a casa e dopo che le facevo dell’ottima pubblicità a chiunque. E come se non bastasse, venire a sapere che hanno assunto gente che era lì da solo tre mesi. Vorrei indietro i quasi due anni e mezzo passati lì ad abbassare la testa a tutti, costretto come tutti per non finire in mezzo a una strada. Vorrei indietro i quasi sei anni passati accanto a una persona che ho amato tanto, con la quale sono stato sì felice, ma la quale ho assecondato fin troppo. 
Certo è inutile recriminare, non serve a niente, se non a rendermi ancor più antipatico di quel che appaio. Schivo, arrogante, se entro in confidenza, la gente tende a mettersi in competizione. Forse perché mi avevano sottovalutato? Chissà perché risulto così antipatico? Ma lo sono davvero? In conclusione mi domando, ma vale la pena dare tanto, se la gente ti usa e ti getta? 

Francesco Favia

16 marzo 2012 ore 18:24




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