Secondo un' ANSA di oggi, la possibilità di discutere un divorzio davanti ad un notaio porterebbe un risparmio di circa 1 miliardo l'anno di soldi pubblici. Il 45% di questa somma, infatti, verrebbe "non erogata" dallo stato, mentre l'altro 55% risulterebbe il risparmio da parte dei "contendenti". Ma non sarà che, con la crisi delle compravendite immobiliari, lo stato voglia regalare nuovo business alla casta dei notai che si cuccano fior di euro per ogni rogito e per ogni mutuo erogato (facendo un cacchio o poco più). Chissà se il vero risparmio non si avrebbe andando davanti all'Ufficiale dello Stato Civile, lo stesso dove si va per le pubblicazioni, pagando una marca da bollo da 20 euro o giù di lì.... E magari si divorzierebbe in 24 ore e non in 5 anni come avviene adesso. Forse la Santa Madre Chiesa si incazzerebbe un pochino. Ma con un'ulteriore sconto sull'ICI e un finanziamento alla scuola cattolica, tutto dovrebbe andare a posto. In fondo tutto ha un prezzo. A patto che non lo paghiamo (sempre) noi.
Francesco Scipione
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