www.nonsolocronache.com

LO SPAZIO PIU' CULT DELLA RETE
attualità, arte e cultura

Cerca nel sito

Condividi su...

Bookmark and Share

giovedì 12 aprile 2012

La mattanza della crisi, mentre i politici se la spassano con i soldi pubblici

Così sorgono le rivoluzioni...


...fra tutte quella francese, vi rimembro le cause, riportandovele testualmente da Wikipedia:
"Nella Francia del XVIII secolo il potere era riposto nella monarchia assoluta di diritto divino rappresentata da Luigi XVI. La società era suddivisa in tre ceti o classi sociali: nobiltàclero e terzo stato. Il terzo stato costituiva il 98% della popolazione ed era la classe maggiormente tassata, in quanto la tradizione monarchica francese prevedeva dei consistenti privilegi per la nobiltà e il clero. I raccolti andati a male, le carestie ed il clima avverso portarono in quegli anni ad una forte inflazione, mentre le tasse elevate non bastavano allo Stato per soddisfare le proprie esigenze. Il prezzo del pane aumentò a dismisura, costringendo la gente comune alla miseria. La situazione economica era aggravata anche dagli sprechi e dai costi delle guerre fin qui sostenute.
La necessità di risolvere la gravissima crisi in cui la Francia era precipitata non trovò soluzione nell'operato dei successori di Luigi XIV (Luigi XVe Luigi XVI). Eguale fallimento ebbero i tentativi di riforma al sistema giudiziario e fiscale. All'inizio del secolo la principale imposta diretta, la taglia, pesava soltanto sui non privilegiati. Per aumentare le entrate fiscali Luigi XVI impose tasse ad ogni ceto sociale, ma nobiltà e clero ne risentirono solo in minima parte. Le nuove imposte (tra cui la capitazione e il ventesimo) continuarono a gravare solamente sul terzo stato e non furono quindi in grado di contrastare il deficit del Paese, facendo aumentare il debito pubblico per tutto il XVIII secolo."
La storia ci dovrebbe insegnare a non ripetere gli stessi errori, ma sembra una logica scientifica il fatto che i poteri forti mangiano, anzi, si abbuffano a discapito di noi poveri cristi. 
Costretti a sopportare la loro croce, arranchiamo su questo calvario di sistema, flagellati da tasse, precarietà, retribuzioni da fame e tanta disoccupazione.
Chi dovrebbe rappresentare il popolo, cercando di risolvere concretamente i problemi di un Paese allo sfascio economico e sociale, invece se la spassa nell'oro, tra cortigiane e corruzione.
Politici, calciatori, pseudo star degli schermi televisivi se la godono e il popolo affamato spesso paradossalmente li acclama.
Probabilmente non avverrà mai nessuna rivoluzione violenta, nessuna ribellione eclatante. Il popolo italiano è stanco, forse rassegnato. 
Dovremmo emigrare tutti all'estero? Dovremmo smettere di votare? Dovremmo dare meno importanza a ciò che ci viene propinato dalla televisione? 
Non so cosa dovremmo fare, ma sicuramente dovremmo iniziare a cambiare atteggiamento in tante cose.


Francesco Favia


12 aprile 2012 ore 11:45

Di seguito, uno dei tanti appelli che girano su Facebook

"FERMATEVI...!!!

21/03/2012: Cosenza, 47 anni, disoccupato si spara.

23/03/2012: Pescara, 44 anni, imprenditore si impicca.

27/03/2012: Trani: 49 anni, imbianchino disoccupato si getta dalla finestra.

28/03/2012: Bologna: 58 anni, si dà fuoco davanti all'Agenzia delle entrate.


29/03/2012: Verona, 27 anni, operaio si da fuoco.


01/04/2012: Sondrio: 57 anni, perde lavoro, cammina sui binari, salvato in tempo.


02/04/2012: Roma: 57 anni, corniciaio, si impicca.


03/04/2012: Catania, 58 anni, imprenditore si spara.


03/04/2012: Gela,78 anni pensionata si getta dalla finestra, riduzione della

pensione


03/04/2012: Roma, 59 anni, imprenditore, si spara con un fucile.


04/04/2012: Milano, 51 anni, disoccupato si impicca.


04/04/2012: Roma Imprenditore si spara al petto col fucile. La sua azienda stava

fallendo.


fate copia incolla e fate girare..... cari politici.....che le loro anime possano disturbare i vostri sogni tranquilli con i vostri 30milaeuro al mese..."


Fonte: Facebook

...senza dimenticare i rimborsi elettorali







www.nonsolocronache.com


Di' la tua, lascia un commento

Nessun commento:

Posta un commento