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lunedì 30 aprile 2012

Atmosfere e colori di una calda giornata primaverile ad Otranto

Blando tentativo di reportage turistico



25 aprile scorso. Gita fuori porta. Direzione sud. Otranto ci aspetta. Giornata molto calda. Un sole primaverile si fa estivo, picchia forte, tanto che la sera rientrerò un po’ stordito.
Ci si incontra intorno alle 9:00 a casa di A., intenta ancora nel preparare i panini. Si scherza, si ride, c’è entusiasmo, c’è voglia di relax e di cambiare aria, anche se solo per una giornata.
Si monta in auto. Si va. Prima sosta per il rifornimento, c’è parecchia gente al distributore. E’ quello col marchio di un noto gruppo di centri commerciali. E’ quello con i prezzi più bassi.
Seconda sosta, altro centro commerciale, stavolta per far colazione. Siamo invasi da queste strutture, e nonostante la crisi che documenta un suicidio al giorno, straboccano continuamente di gente.
Di nuovo sulla strada, dritti alla meta. Si chiacchiera, si ascolta musica. Io faccio il pagliaccio e improvviso battute di continuo.





Ad un tratto scorgo dal finestrino le famigerate scie chimiche. Saranno semplici gas di scarico di aerei, ma mi colpisce molto che ce ne siano così tante e soprattutto come persistano nell’azzurro intenso del cielo di primavera.




Scie chimiche sulla strada per Otranto
Dopo due ore e mezza di viaggio e dopo aver superato Lecce città, grazie anche al GPS del mio adorato melafonino, si arriva nella ridente località salentina.
Otranto, come ben sapranno i wikilettori, è il comune più orientale d’Italia, nel quale vivono 5.535 abitanti.
Si affaccia sulla parte più bella dell’Adriatico. Non avendo niente da invidiare ai mari caraibici, le acque salentine colpiscono per la vivacità dei loro colori. Un mare,che definii anni fa’, colorato con i pastelli. Ora che ci sono tornato, posso tranquillamente affermare che non tendono per niente a sbiadire queste brillanti sfumature che concede la natura a queste terra, la quale porta ogni anno sempre più turisti. Ormai meta cult, ogni estate viene presa d’assalto, a discapito di altre zone turistiche storiche italiane, su tutti la Riviera Romagnola. La scorsa estate riuscimmo a trovare posto qualche giorno prima, a prezzi modici, nonostante fosse alta stagione. E per essere alta stagione, l’atmosfera era abbastanza desolante, se paragonata a un po’ di anni fa’. Erano presenti molte famiglie, delle quali molte tedesche. Ormai la movida si è spostata in Puglia. E tornando al Salento e nella Otranto che ci ha ospitati nel giorno della liberazione d’Italia, potrete ammirare il castello, importante anche per aver dato il titolo al primo romanzo gotico della storia. Da segnalare le varie chiese, San Pietro, Santa Maria dei Martiri, Santa Maria del Passo e la Cattedrale dell’Annunziata.
Molto scenografico, inoltre, il Lungomare degli Eroi.
Rispetto ad altre zone del Salento, Otranto alterna alle dorate spiagge, tratti rocciosi a picco sul mare, che offrono uno stupendo panorama, ideale soggetto per foto ricordo. Otranto, oltre che meta turistica, è uno storico comune di pescatori, quindi potete approfittare per vedere da vicino un po’ di imbarcazioni, e perché no, fare un po’ di pescaturismo.





Francesco Favia & suo figlio  :-)






Monumento agli Eroi e ai Martiri Otrantini





Francesco Favia, blogger



Tra corse sulla sabbia, passeggiate sotto il sole, scalinate, immersione nei vicoli del centro storico, colmi di negozi di souvenir, la giornata volge al termine e stanchi, soprattutto per il caldo e il sole pungente, si rientra. Alle porte di Bari, lunga coda per un incidente, e non posso non raccontarvi di come ad un certo punto, abbiamo spento l’auto e come il più classico delle gag, siamo scesi, progettando di preparare un barbecue lì sul posto. Arrampicati in seguito sull’auto, siamo scoppiati a ridere nel guardare la gente nelle altre vetture, ma mai come nel sgranare gli occhi alla vista di uno del gruppo della macchina davanti, scesi anche loro. Questo inizia, per sgranchirsi evidentemente, a mettere in atto la cosiddetta mossa , resa celebre da quella gran gnocca di Marisa Laurito. Ovviamente lacrimanti, tutti a ridere nel vedere quest’omone di mezza età, agitarsi come una danzatrice del ventre. Non respiravo dalle risate.
Pian piano si riprosegue e il traffico gradualmente defluisce.
Arrivati allo svincolo, ci addentriamo nella grigia ansiosa città. Gli allegri colori di Otranto sono ormai lontani alle nostre spalle.

Francesco Favia

30 aprile 2012 ore 18:00

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