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venerdì 2 novembre 2012

Appunti d’insonnia


...sono molto pensieroso. Mi sono addormentato che non erano neanche le 23:00 . Ora mi sono svegliato per i soliti incubi, sono l'1:30. So che dovrei evitare di scrivere quanto stia male, che la gente gode a leggere delle mie sofferenze, ma come detto, io scrivo da sempre, a prescindere dai social network. È una mia esigenza personale. Sin da bambino avevo un diario personale e crescendo ho iniziato ad esprimere i miei stati d'animo attraverso varie forme letterarie, dai versi alla prosa. Se sto bene scrivo di quello, se sto sto male, scrivo delle mie angosce. Io scrivevo, scrivo e scriverò. Se alla gente non sta bene, 'sti cazzi? Nessuno è costretto a leggermi. So che comunque mi leggerà, perché la gente non si è mai e non si farà mai gli affaracci propri. E i social network amplificano il fenomeno. Mi è capitato anche altre volte di svegliarmi di notte e appuntare dei pensieri su un block notes. Ora esistono gli smartphone, che siano benedetti. Chi li critica è perchè gli rode che non ne possiede uno. Credo. Come credo che chi mi disprezza è solo perchè vorrebbe ricevere la mia attenzione che riservo a pochissima gente. Poi per esempio il mio profilo Facebook è pubblico e aggiungo chiunque mi faccia richiesta. Però basta pochissimo per farvi rimuovere e/o bloccare dai miei contatti. Io non mi sogno nemmeno lontanamente di andar a far "lo splendido" su bacheche di gente che non frequento o di persone che non conosca affatto. Il rispetto é la base della società civile. Poi non è questione di essere permalosi. Ognuno ha la sua storia, io la mia. Nessuno può capire quante ne ho passate e quanto abbia sofferto in quasi trent'anni di vita, dunque nessuno deve osare fiatare sulla mia persona, a maggior ragione se non mi conosce. I soprusi dai bulletti li ho sempre subiti, sin da piccolo. Da adulto nessuno ha mai osato, se non dietro a un monitor. 'Sta gente venisse a guardarmi in faccia. Lo sguardo torvo di chi ha sofferto fa paura, vero? Due spalle larghe, un vocione e la parlata dialettale vi fanno cagare sotto? Il rischio di avere un paio di ceffoni vi terrorizza? 'A vigliacchi, potete pestare solo la tastiera. Basta. Riprovo a dormire.

Francesco Favia

2 novembre 2012 ore 1:30 a.m.

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