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martedì 2 ottobre 2012

Trovare lavoro in Italia? Impossibile, a meno che tu non sia gnocca!


La crisi c’è davvero? Se c’è, chi ne risente ?
Disoccupazione e precariato in un’Italia allo sbando, dove i soldi non hanno smesso di girare.

Francesco Favia, blogger afflitto
È quasi un anno che cerco lavoro. Chi ha seguito il mio blog, avrà letto delle mie vicissitudini lavorative e che l’apice della serenità professionale lo ebbi in un grosso call center, una multinazionale dell’outsourcing. Contrattini a progetto di un mese. Mi andavano bene. Lo stipendio arrivava. M’illusi anche di un’eventuale assunzione, ma eravamo tanti. Siamo in tanti a cercar lavoro, è una guerra là fuori. Non assume più nessuno. Non lo fanno le grandi aziende, figuriamoci le piccole. E’ vero, c’è la pressione fiscale più alta del mondo nel nostro Paese, le tasse sono tante ed esagerate, piccoli e grandi imprenditori trasferiscono le proprie attività all’estero, ma non tutti quelli che restano in Italia fanno la fame o chiudono. E’ vero, c’è crisi. La crisi la sentono in molti, ma non tutti. La sentono i disoccupati, i precari, gli esodati, gli stipendiati monoreddito con famiglia a carico, molti imprenditori e liberi professionisti, ma ci sono molti che sono in prima fila ad acquistarsi l’ultimo suv o smartphone. Una parentesi sulla “mela” e simili. Se una persona lavora può levarsi qualsiasi sfizio. Io ho il melafonino, ma quando lo presi lavoravo e soprattutto volevo un abbonamento per ammortizzare i costi, dato che la arcaiche ricaricabili mi stavano dissanguando. E comunque lo trovo un utilissimo strumento che agevola le attività lavorative e personali. A me è servito tanto e lo sfrutto davvero a 360°. Chiudiamo parentesi, non voglio andare fuori tema. Il tema però è proprio questo. I soldi ci sono. Girano. Il menefreghismo e la furbizia anche. Spesso quelli firmatissimi da testa ai piedi, alla guida di supermacchinoni sono gli stessi che hanno i collaboratori a progetto o con la partita iva o in nero.
Sono gli stessi che evadono le tasse e fanno le cose sottobanco.
Sono gli stessi che rappresentano e rispecchiano la nostra Italietta in parlamento.
A quasi trent’anni non ho mai avuto un reddito degno di tal definizione, ma le tasse per le auto blu, i lussi e i megastipendi dei parlamentari, io, povero fesso, le ho sempre versate.
E se davvero in Italia si facesse la fame, ci sarebbe la rivoluzione. Non dico come quella del 1789, ma come quella del 2012 che sta avvenendo in Spagna, Portogallo, Grecia, Francia.
Sono anni che vedo amici e conoscenti emigrare nel nord Italia e spesso all’estero. Io aggrappato sempre a lavoretti in nero o precari, senza soldi da parte per le tante spese che incombono sul vizio di vivere, sono ancora stupidamente qui. Ora basta, sono davvero stufo. Giuro che se dovessi riuscire a metter qualche soldo da parte, faccio le valigie e fuggo anch’io da questa realtà meschina.
Leggo spesso di gente che era stanca di disoccupazione e precarietà ed ora rivendica la loro serenità al mondo su forum e blog, serenità conquistata fuori dal nostro Paese.
Qui non c’è posto per tutti, Sono stanco anch’io e mi domando: “…ma perché vado a vedere le inserzioni di (pseudo)lavoro…” Mi deprimono ancora di più. Cercano solo piazzisti e personale prettamente femminile e ovviamente di bella presenza. In parole povere “bonazze”.
Oltre ad emigrare, ogni tanto salta in mente di mettersi in proprio, così da essere io ad assumere la fig…ura femminile di presenza. Ovviamente meglio prenderla a ridere, dato che ho esaurito le lacrime. Poi ci ripenso, perché il rischio di passare dalla padella alla brace, in Italia, è davvero alto. Allora insistiamo a trovare un’occupazione da dipendente, da collaboratore, ma invio curriculum a valanga, niente. Il vuoto. La desolazione in stile villaggio abbandonato del Far West.
Invio e invio curriculum, ci fosse qualcuno che mi chiamasse per un colloquio. Nemmeno avessi scritto tra le competenze “specializzato in spaccio e rapina a mano armata.”
E che ca…spita!
Con le candidature spontanee non si muove nulla, allora proviamo con le inserzioni. E qui si evince lo specchio degli italiani che votano e ammirano i potenti che mettono le gnocche nei consigli regionali o in parlamento. Leggo e nemmeno m’incazzo più, ma mi cadono letteralmente le braccia.
Vi riporto giusto un paio di esempi.
http://www.subito.it/offerte-lavoro/cesare-paciotti-bari-49865340.htm , annuncio fresco fresco, uno dei tanti... "addettA vendite, bella presenza" se non è discriminazione questa... Poi dicono che le donne non sono avvantaggiate.
http://www.subito.it/offerte-lavoro/addetta-alla-segreteria-ben-retribuita-bari-49860782.htm , uno dietro l'altro, non me li sto inventando, basta andare su subito.it "AddettA alla segreteria, bella presenza" Perchè non mettere, addettA a sotto la scrivania.
Sembra non esserci davvero speranza. Cerco di cervellarmi per trovare una soluzione, ma mi vengono solo quelle idee che la notte ti sembrano eccezionali e la mattina dopo ti rendi conto di quanto fossero strambe.
Poi leggo questo fior fior di articolo su corriere.it. http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_01/sorpresine-diventano-azienda_de0e6e4a-0bca-11e2-a626-17c468fbd3dd.shtml Dateci un’occhiata, sembra un po’ l’idea della fabbrica di molliche. Inverosimile, ma a quanto pare questi tre stanno facendo soldi a palate. Hanno anche un dipendente e guarda caso è donna. Magari è la moglie o la compagna di uno dei tre soci. Mi sa che per trovare lavoro o cambio sponda o cambio nazione.

Francesco Favia

2 ottobre 2012

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Francesco Favia, disoccupato

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