era proprio spavalderia bella e buona. Non avevamo paura di nulla.
Eravamo forti. La vita con gli anni ha risucchiato quella vitalità, quella sicurezza. Siamo più forti fisicamente,
ma meno resistenti di fiato e di mente. In quegli anni non soffrivi mai, ma se capitava piagnucolavi
e cercavi conforto.
Adesso stai sempre male, sei frustrato, ma non lo mai dai a vedere. Già te lo mettono in culo tutti,
se ti dimostri debole sei finito. Io sono finito e mi ritrovo qui e così, perché non ho voluto più giocare.
Ho dato forfait. Mi sono rotto le palle di sopportare tutti e di cercare a tutti i costi di mostrare a tutti che sono una
persona in gamba e che sono un tipo brillante e vincente.
Non lo sono. E questo lo abbiamo capito dato che sono dove mi ritrovo. Fanculo.
Dal romanzo "Sotto la luna metropolitana" di Francesco Favia,
anno 2003, inedito
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