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giovedì 17 maggio 2012

Consiglio di uno sfigato, siate egoisti

Resoconto, riflessioni, rimpianti


Stavo bene. Mi ero ripreso del tutto, più o meno. Adesso me ne sto andando di nuovo in paranoia.
Ho tanta voglia di partire. Qui non mi è rimasto più niente. E una volta che si prova a viaggiare da soli, restare a casa è deprimente e fa riemergere vecchi fantasmi. Completamente libero da ogni impegno, mai come in questo momento nutro in me l’esigenza di partire e di immergermi in un’avventura intensa come può essere quella di una stagione estiva presso una struttura turistica.
Mi ero candidato come web reporter di recente, per un’agenzia di animazione, ma ora partirei anche per fare l’animatore. Era l’ultimo turno di selezione, l’ottavo. Molti posti erano già stati assegnati.
Alla fine come web reporter hanno preso una bella ragazza. Al di là delle competenze, una bella presenza è più allietante e agevola il  far firmare una liberatoria.
La paga sarebbe stata misera e ci sarebbe stato da lavorare tutto il giorno, ma la voglia di partire e il fare un qualcosa che mi appassiona era impagabile.
Una settimana lì a Montesilvano, vicino Pescara, è stata un’esperienza entusiasmante. Date un’occhiata a Mini-reportage 8° turno SamAcademy . Ho conosciuta tanta gente, soprattutto tante belle ragazze.
Sono molto tentato dal voler “fare la stagione”. Pensare che per due volte fui in procinto di partire. La prima volta ci rinunciai a malincuore, poiché mi chiamarono per lavorare in un grande supermercato della mia città.
Ero entusiasta di partire, fui apprezzato per la mia parlantina, la voglia di fare, di darmi da fare. Ricordo il colloquio a 50 km dalla mia città, ne approfittai per lavorare anche in quella zona; in quel periodo rappresentavo commercialmente uno studio grafico. Fu apprezzata dagli esaminatori la mia intraprendenza e mi proposero il ruolo di organizzatore di tornei.  Optai per la scelta che pensavo fosse più giusta, una scelta responsabile, che qualsiasi persona adulta avrebbe fatto. Avevo 23 anni.
La seconda volta che declinai, non ero tanto in vena. Sarà stato tre, quattro anni fa’, me lo propose una persona che conoscevo, la quale collaborava da anni con quest’agenzia. Non la cercai personalmente quell’occasione. Era l’ennesimo periodo di disoccupazione. Avrò avuto 25, 26 anni.
In entrambi i casi, quello che mi frenava davvero, molto probabilmente, era il dovermi staccare da quello che pensavo fosse il grande amore, la persona giusta tra tante.
Ho buttato solo anni preziosi assieme a quella ingrata.
Avere una storia importante limita sotto molti aspetti. Soffoca entusiasmi, progetti personali, voglia di fare e di evadere.
Lei, però, non ci ha pensato due volte a lasciarmi  - con pretesti del piffero - per partire e seguire le sue aspirazioni. Sei anni distrutti in un breve lasso di tempo.
Un consiglio da quello che ho appreso dalla mie vicissitudini?
Amico che leggi le mie parole, impara ad essere egoista. Siate egoisti!
Purtroppo c’è da dire che ognuno pensa al proprio tornaconto, molti lo sanno. Lo sanno da quando sono rimasti fregati per esser stati troppo accondiscendenti. In nome dell’amicizia, dell’amore o del voler essere semplicemente gentili col prossimo si tende ad assecondare le esigenze degli altri. Sicuramente non ci si aspetta niente in cambio, ma se si fanno due conti, ci si rende conto di aver perso parecchio.
Già vedo chi additerà le mie parole come patetici tentativi di rinfacciare quel che è stato.
Non m’importa nulla. A mio avviso, questo post, vuol esser il semplice consiglio di uno sfigato: siate egoisti.
Le fregature si prendono sempre, ma anni preziosi gettati al vento “per amore” - o altro - sono difficili da digerire e soprattutto da recuperare.
Cerco di guardare avanti, di continuare a provarci, nonostante il cellulare non suoni e nonostante le porte sbattute in faccia dai selezionatori.
Se penso a tutti gli scrupoli che mi ponevo per non farle del male. Alla fine lei mi ha usato rubandomi letteralmente gli anni migliori. Mentre mi approprio di questa frase fatta, penso che seppur li stia evitando, alla fine mi ritroverò di nuovo in un call center. Tutti i lavori sono dignitosi e più volte ho difeso i call center, ribadendo di non voler sputare nel piatto dove ho mangiato per tanto tempo, ma l’idea di finire di nuovo in cuffia, mi spaventa moltissimo.

Francesco Favia

17 maggio 2012

ore 12:25

© riproduzione riservata

Ecco come mi sento: stanco, invecchiato, sovrappeso, un po' pugile, un po' cabarettista da quattro soldi





Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’

Charlie Chaplin






Metaforizzando, estremizzando, citando l'umorismo nero di Kubrick, il mio stato d'animo è pressappoco così 



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2 commenti:

  1. Ciao Francesco,

    Ho letto questo tuo postst, da cui emerge, tra l'altro, il tuo pfondo coinvolgimento, il desiderio di profondi sentimenti, nello specifico l'amore, quello vero per la donna della propria vita.
    Continua a cercare, hai ottime possibilità di trovare la ragazza giusta.
    Per quanto concerne, l'altro argomento trattato in questo articolo, il lavoro, per le tue competenze, capacità di esposizione,... sono fiducioso nel fatto che troverai in tempi ragionevoli la tua via, la professione in sintonìa con le tue attitudini e aspirazioni.

    In bocca al lupo
    Gianni


    "Il Blog di Giovanni Volpe" Blog sul Lavoro.
    http://www.giovannivolpe.it
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  2. crepi, vorrei essere fiducioso quanto te

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